ALLA LUCE DELLA PAROLA – COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA 03/11/2024
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
“Ascolta …..!” (Mc 12,29)
Mc 12,28-34
In quel tempo si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è:Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Gesù è arrivato a Gerusalemme e le provocazioni di scribi, farisei e sadducei continuano. Cercano di farlo cadere in fallo per avere ragione su di Lui. Però, ogni tentativo, non solo fallisce ma, diventando occasione di nuovi insegnamenti, offre loro una nuova possibilità di conversione.
Il Signore non si stanca mai di raggiungere il cuore degli uomini e stavolta lo fa andando all’essenza di tutto.
Uno scriba lo interroga riguardo alla legge, chiedendogli qual è il primo comandamento; intorno a cosa ruota tutta la legge della quale egli è esperto conoscitore.
“Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore”(Mc 12,29). Inizia così, con un verbo imperativo, con una sorta di comando, la risposta di Gesù. Ascoltare per Lui è il centro di tutto. Tutta la legge e quindi tutta la vita non può prescindere da ascoltare il Signore, unico Dio, non altri. Altrimenti si rischia di trasformare in dei o signori cose o persone che in realtà non lo sono. Ascoltare, infatti vuol dire accogliere le parole dell’altro, farle nostre, seguirle.
Ascoltare non è semplicemente sentire, è far entrare nel profondo di noi, è incontrare. Ciò che si ascolta condiziona la nostra vita e allora è importante sapere chi ascoltiamo e cosa ascoltiamo. Ascoltare il Signore Dio vuol dire accoglierlo, riconoscerlo nella nostra vita. Vuol dire incontrarlo, farne esperienza e l’esperienza che Lui ci fa fare è l’esperienza dell’amore.
Nella Scrittura il popolo di Israele è invitato a leggere la propria storia come storia di salvezza in cui Dio è Colui che lo ha condotto dalla schiavitù alla libertà. È una storia d’amore. D’amore di Dio per l’uomo. Ma la storia del popolo d’Israele è anche la nostra storia. Anche noi, amati da Dio fino alla fine, siamo da Lui salvati, condotti dalla schiavitù alla libertà per mezzo della morte e risurrezione del Figlio Gesù.
Ascoltare ci conduce a questa esperienza e l’amore non può che portare ad amare. Da qui il secondo comandamento che riguarda l‘amore al prossimo, ma anche l’amore a sé. Infatti, è scoprendoci amati per ciò che siamo che impariamo ad amarci e quindi ad amare gli altri. Ma, al centro c’è l’ascolto del Signore che ci dice il suo amore per noi. Ogni mancanza di amore al prossimo è una mancanza di ascolto del Signore che parla.